Aiuto alla Diocesi di Beira – Lettera di D. Claudio dalla Zuanna
Beira 2 aprile 2019
Caro padre Carlos Luís,
Desidero ringraziarti per l’invito che hai diretto alla Congregazione per aiutare la popolazione della diocesi di Beira, colpita da una tragedia di cui non si conosce ancora esattamente la dimensione e le cui conseguenze, di malattie e fame, stanno solo delineandosi.
Diverse entità della Congregazione stanno rispondendo con manifestazioni di solidarietà e dando generosi contributi. Grazie.
Domenica 31 marzo, abbiamo celebrato in tutta la diocesi una Messa di suffragio per le vittime. Si parla di circa 600 nel territorio della diocesi, ma abbiamo conoscenza di centinaia di corpi che vengono trovati nelle aree dove i fiumi hanno inondato migliaia di Kilometri quadrati. In questa celebrazione ci siamo chiesti che cosa la voce del Signore ci vuole dire in questo cammino quaresimale che per questo popolo ha assunto realmente una dimensione di attraversata del deserto come il popolo di Israele.
Personalmente ho presieduto la celebrazione nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, il maggior edificio religioso della diocesi che è crollato con la furia del vento.
Accanto all’altare, la statua del Sacro Cuore recuperata dalle macerie. Una statua ferita, testa e mano destra si sono spezzate. Ma la mano sinistra che indica il Cuore trafitto ha assunto un risalto maggiore, ricordandoci che è grazie a quella ferita che siamo salvi.
Anche le ferite che questo ciclone ha aperto nella nostra Chiesa, società e vite, possono diventare opportunità di vita. Nella reazione delle persone, nei gesti di solidarietà, nella partecipazione all’Eucaristia, si nota che qualcosa di nuovo sta già nascendo: maggiore solidarietà, maggiore attenzione ai poveri, maggiore unità tra celebrazione e vita. Sì, da questa tragedia potrà nascere una comunità cristiana rinnovata. Anche attraverso questa ferita, che Cristo porta nel suo Corpo, nel suo Popolo, saremo curati.
Uniti nel Cuore di Gesù,
+ Claudio, scj Vescovo di Beira
“Le 25 parrocchie nell’area colpita hanno sofferto tutte dei danni”
Dal Mozambico scrive mons. Claudio Dalla Zuanna, vescovo di Beira originario della diocesi di Padova, dopo la tremenda alluvione che si è abbattuta nei giorni scorsi: “Le 25 parrocchie presenti nell’area colpita hanno sofferto tutte dei danni. Alcune delle scuole che la diocesi gestisce, sono completamente scoperchiate. Case dei preti e uffici parrocchiali esposti alla pioggia che, purtroppo continua a cadere anche se a momenti e non battente”. E comincia a muoversi la macchina della solidarietà.
In mezzo al disastro, nei giorni più difficili. Mons. Claudio Dalla Zuanna, vescovo di Beira originario di San Nazario, diocesi di Padova, è riuscito finalmente a scrivere all’Ufficio missionario diocesano dopo la terribile alluvioni che ha provocato oltre mille morti nel Paese africano.
«Ieri per la prima volta sono riuscito ad avere accesso alla posta elettronica e a Whatsapp – ha scritto il vescovo – ho trovato molti messaggi vostri e sono riuscito ad inviare una prima informazione. Qualcuno vedendomi online ha cercato di chiamare, ma non ho potuto rispondere, a qualcuno forse ho inviato due volte lo stesso messaggio, non è stato semplice smistare il tutto in piedi e con una linea telefonica instabile. […] Promettono di ristabilire brevemente la comunicazione anche in città, ma per il momento, senza energia elettrica, con antenne e pali della luce caduti, sarà difficile avere una certa regolarità. Quindi… pazienza!».
Mons. Claudio Dalla Zuanna conferma: «Abbiamo instituito una commissione diocesana per gestire l’emergenza. Riuniamo tutti i giorni a un’ora combinata non essendoci la possibilità di contattarci, anche se ci sarebbe bisogno di ritrovarsi più frequentemente per prendere decisioni rapide».